All’età di ottantadue anni è deceduto giovedì 17 luglio 2025 a Chiavari l’ex portiere del Genoa (cinquantuno presenze in Campionato con cinquantadue reti subite e sette presenze in Coppa Italia con nove reti subite) Giuseppe «Bibi» Spalazzi, che era nato mercoledì 17 marzo 1943 ad Agazzano, un paese del Piacentino. Dopo aver disputato le sue prime partite in Serie D con il Piacenza, passò a ventuno anni al Bologna, campione d’Italia, che lo fece esordire nel terzultimo incontro di Campionato perso 0-5 a Torino contro i granata domenica 23 maggio 1965, per poi utilizzarlo molto nel seguente campionato, concluso al secondo posto (quindici presenze su trentaquattro partite), e poco nei successivi due (in totale sei presenze su sessantaquattro incontri). Al termine del quadriennio nel capoluogo dell’Emilia-Romagna Spalazzi passò al Bari, giocando da titolare per quattro campionati (tre di Serie B e uno, il secondo, di Serie A). Dotato di grande esplosività, era nelle giornate di vena un’autentica «saracinesca» e spesso si esaltava al “Luigi Ferraris”, probabilmente anche stimolato dal fatto di avere una relazione sentimentale con una donna di Chiavari, la città in cui avrebbe vissuto dopo il ritiro dall’attività agonistica. Fu così che nell’estate del 1972 il Genoa, che, dopo il campionato «di transizione» successivo alla promozione dalla Serie C nel giugno del 1971, puntava a ritornare in quella Serie A da cui mancava dal 1965, decise di acquistarlo per un centinaio di milioni di lire. Nei due precedenti campionati la porta del Genoa era stata difesa dall’esperto Antonio «Tony» Lonardi, che aveva avuto come riserva il giovane Armando Buffon (cugino di primo grado del grandissimo estremo difensore Gianluigi «Gigi» Buffon sr.), il quale non aveva fatto l’atteso «salto di qualità», finendo per essere durante quell’estate ceduto all’Ascoli, neopromosso in Serie B.
Il percorso con il Genoa di Spalazzi fu in controtendenza rispetto a quello della squadra: non molto soddisfacente nel Campionato – 1972/1973 – della promozione in Serie A e positivo in quello dell’immediata retrocessione – unico caso nella storia del più antico sodalizio calcistico italiano – in Serie B.
Nel primo Campionato, domenica 24 dicembre 1972, tentando senza successo di ribattere al 32’ del primo tempo il tiro di Mario Tomy che aveva dato il vantaggio ai padroni di casa del Brindisi, poi vittorioso per 3-0, si fratturò il dito anulare della mano sinistra e dovette abbandonare il campo, sostituito tra i pali da Lonardi, che avrebbe conservato il posto da titolare per le successive sedici partite (per tredici incontri consecutivi Spalazzi restò in panchina, indossando la maglia n. 12, tornando a difendere la porta nelle ultime sette partite perché nell’allenamento di «rifinitura» di venerdì 4 maggio 1973, tentando di opporsi a una «cannonata» dell’allenatore Arturo «Sandokan» Silvestri, Lonardi si fratturò il dito medio della mano destra). In quell’ultima fase del Campionato Spalazzi, anche se in modo diverso, rispetto alla volta precedente fu colpito nuovamente dalla «maledizione brindisina», perché si fece sorprendere domenica 20 maggio 1973 da un tiro tutt’altro che irresistibile scoccato da una trentina di metri da Luigi Boccolini al 34’ della ripresa che si infilò alla sua sinistra nella porta sottostante la Gradinata Nord, sancendo l’unica sconfitta interna (0-1) del Genoa in quel vittorioso Campionato, il cui esito positivo, messo in dubbio in quell’occasione, si delineò sette giorni dopo con la vittoria casalinga per 1-0 sul Bari (i tifosi della Gradinata Nord esposero uno striscione di solidarietà e incoraggiamento per Spalazzi).
Al suo ritorno in Serie A dopo quasi tre anni e mezzo di assenza Spalazzi giocò una memorabile partita all’esordio a “San Siro” (con oltre ventimila tifosi rossoblù al seguito), riuscendo a mantenere la porta inviolata contro la fortissima Internazionale, e, comunque, il suo rendimento, forse perché favorito dal suo temperamento che si esaltava quando la sua squadra veniva «assediata», fu all’altezza e la sua titolarità non venne mai messa in discussione (Lonardi venne schierato solamente nella «malaPasqua» di domenica 14 aprile 1974, quando il Genoa venne sconfitto 0-2 a Bologna – prima delle sei sconfitte finali – perché il titolare aveva una contusione al ginocchio sinistro).
Dopo la retrocessione in Serie B il Genoa decise di acquistare dal Palermo, oltre al centrocampista Ignazio Arcoleo (per 225.000.000 di lire), il portiere Sergio Girardi in cambio di Spalazzi (che avrebbe giocato con i rosanero solamente due partite di Coppa Italia prima che un grave incidente ponesse fine alla sua carriera) e un conguaglio di 100.000.000 di lire
Alla famiglia Spalazzi vadano le più sentite condoglianze della Fondazione Genoa 1893.
Stefano Massa
(membro del Comitato Storico Scientifico della Fondazione Genoa)